Progetto “FARE LEGAMI”

2018

Locandina che ho realizzato per l’evento

Si tratta del progetto più articolato e complicato di tutti, il quale ha comportato molto lavoro, organizzazione e impegno: è stato svolto nell’arco dei tre anni e ha presentato una vera e propria evoluzione interna. Io sono entrata in questo progetto nel suo secondo anno di svolgimento, dunque il mio primo compito è stato quello di riprendere la locandina degli eventi dell’anno precedente e rinnovarla, creando un elaborato grafico per le attività dell’anno corrente a cui poi ho anche partecipato, documentando tutto graficamente. Dopodiché ho partecipato più attivamente al progetto, ideando, sulla scia dei temi del Terzo Paradiso e dell’agenda 2030, un video (poi pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale del Rebirth Day 2018) ed un trittico inediti. L’ultimo anno e l’ultimo progetto sono stati quelli più liberi artisticamente: ho creato un video per il progetto promosso da FareLegami “C’eravamo tanto amati”, dove delle signore del Centro Anziani Barbieri hanno raccontato il giorno del loro matrimonio e poi è toccato a noi studenti rielaborare questo testo in modo artistico, trovando un modo per tramandare pensieri, emozioni e creare un’interazione tra le diverse generazioni. Questa evoluzione del progetto è andata di pari passo con la mia evoluzione interna: da un compito più meccanico e scolastico, spettatrice degli eventi, ho acquisito sempre più autonomia, arrivando a progettare qualcosa di unico che sarebbe diventato mezzo essenziale di comunicazione del progetto. Il tutto è stato molto coinvolgente, mi ha insegnato a eliminare convenzioni e pregiudizi, sviluppando una completa libertà d’espressione e di relazione con il mondo.

Finalità del progetto

Fare rete attraverso azioni performative con le scuole e gli artisti che operano con l’obiettivo di porre la tutela della natura e dei suoi valori antropologici al primo posto.

Arricchire l’immagine della scuola nella sua interezza e sul territorio; generare, come previsto nel simbolo del Terzo Paradiso, una educazione in merito al buon utilizzo del progresso scientifico-tecnologico, delle competenze artistiche e del positivo utilizzo dei mezzi di comunicazione social.

Crescere il senso di appartenenza dei nostri alunni alla comunità come di cittadini solidali, partecipi e responsabili.


Attività oggetto del tirocinio

1.Intervento Pittorico sulle vasche esterne di cemento utilizzate per gli orti sociali presso il Giardino del Centro per Anziani Barbieri

2. Collocazione sculture vegetali e realizzazione di nuove presso il giardino del centro sociale Barbieri di via XI Febbraio, accanto alla nostra scuola

3. Realizzazione della documentazione fotografica e impaginazione grafica delle attività dei laboratori tenuti dagli anziani del centro, dagli adolescenti della Coop. Nazareth e dai bambini della scuola elementare Realdo Colombo

4. Laboratorio della narrazione con realizzazione di fotografie di un momento di confronto/ narrativo fra adolescenti appartenenti a culture e contesti diversi o tra adolescenti e anziani.

“LUCIA” (2018)

Alcuni frame del video

“C’ERAVAMO TANTO AMATI”. Ventotto brevi storie:

sono il risultato dei colloqui intercorsi con alcuni ospiti di Cremona Solidale tra la primavera e l’autunno del 2017, colloqui cui gli anziani hanno interagito con una significativa partecipazione, realizzando l’obiettivo dell’iniziativa che ha avuto lo scopo di suscitare in loro ricordi ed emozioni legati a momenti felici del loro passato. L’ascolto in forma di racconto delle informazioni fornite nel primo incontro ha suscitato negli interessati non solo sorpresa, ma soprattutto grande commozione in quanto protagonisti essi stessi di quelle storie. Di fatto, anche nei racconti più stringati e apparentemente poveri di emotività sono emersi ricordi e sentimenti spesso gelosamente custoditi ed esternati con il malcelato rimpianto di un tempo ormai trascorso. In generale, dalle narrazioni sono riaffiorati aspetti di vite con le problematiche del mondo del dopoguerra, quando la povertà condizionava anche i momenti più belli, ma che la dignità e la forza di sentimenti profondi rendevano superabile. Quelli narrati sono riti nuziali molto semplici, essenziali e privi, quasi sempre, di aspetti superflui perché bastavano un soprabito, un modesto bouquet, un pranzo nuziale preparato in casa e un viaggio di nozze anche di un solo giorno in treno per rendere indimenticabile la realizzazione di un sogno d’amore.


Con il mio video, ho cercato di interpretare il racconto di Lucia Denti

“Il mio per Aldo fu un amore intenso. Il nostro fidanzamento durò tre anni e quello fu il periodo più bello della mia vita. Sentirsi la donna più felice della terra non è cosa da poco. Aldo aveva un figlio suo, ma non ne ero infastidita, perché quell’uomo basso di statura mi piaceva tantissimo e la sua musica mi intrigò da subito. Lo conobbi frequentando l’osteria “La Taverna” dove suonava la fisarmonica in un’orchestrina. In realtà questa non era la sua unica occupazione, perché faceva l’imbianchino e quando finiva di lavorare si dedicava a coltivare la terra. Per Aldo avevo lasciato il mio precedente innamorato, un ragazzo di Marina di Massa che avevo conosciuto a Poggio Diana, su una pista da ballo. Il nostro matrimonio fu molto semplice: una breve cerimonia, pochi invitati. Ci fu un pranzo alla trattoria “Chiavichetto” in via Giordano. Fu proprio Aldo ad allietare il banchetto suonando brani alla fisarmonica e di tutte quelle canzoni, una di Claudio Villa mi entrò nel cuore, come se fosse stata scritta solo per me. Mi risuonano ancora nella mente le sue parole ” Solo per te, Lucia, va la canzone mia. Come in un sogno di passione tu sei l’eterna mia vision…” e Aldo me la dedicò con tutto il suo amore. Anche il nostro “viaggio di nozze” fu speciale, così intimo e romantico. Noi due andammo sulla riva al Po, semplicemente a guardare le stelle e mai spettacolo mi sembrò più meraviglioso. Le coccole che Aldo mi faceva erano la dimostrazione del suo animo gentile. Mio marito aveva anche un altro amore: quello per un cagnolino, Ugo, con un musino così simpatico che anch’io mi ci affezionai. Ma lui, come me, era pazzo di Aldo.”


Il progetto è stato ideato e svolto dagli operatori dell’Istituto Cremona Solidale in collaborazione con il Museo Cambonino.

Coordinamento progetto: Roberta Barilli

Raccolta preliminare informazioni: Ilaria Canna, Stefania Grasselli e Antonella Aldovini, Stefano Moscarella, Stefano Martelli e Monica Rebecchi

Colloqui di approfondimento e prima stesura dei testi: Anna Mosconi e Rita Vinci

Rielaborazione dei testi in forma di racconti: Marisa Ghilardi